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28 dicembre 2012

Leb wohl, 2012! - Addio, 2012!

"Königs Wusterhausen
13.12.2012

Non so davvero che cosa mi spinga a scrivere questa riflessione, questa lettera che forse leggerò solo io... ma forse sono io a volere questo, cioè a volere che nessun'altro legga questa mia 'riservatezza', questi miei pensieri, emozioni ed esperienze che ho vissuto e sto ancora vivendo in questo intensissimo 2012. Non ho intenzione di ripercorrere tutti gli avvenimenti in ordine cronologico, anche se cecherò di rimanervi il più fedele possibile.

La prima cosa che mi ha scoinvolto, in senso positivo, questo 2012 è stata sicuramente la lettera che ho ricevuta da AFS, che mi diceva che sarei andato in Germania. Non avrei mai immaginato, allora, come la mia vita stesse per cambiare e per essere totalmente scombussolata. E se ci penso ora, mi viene persino un po' da ridere a pensare a quanto io sia stato ingenuo... naïf...
Me lo ricordo come se fosse ieri, quel 2 febbraio con mia madre che mi dava la buona notizia al telefono ed io rimanevo del tutto impassibile. Avevo 'organizzato' il tutto in maniera diversa... pensavo di mettermi a piangere dalla commozione o qualcosa di simile, ma no... nulla. Niente di tutto questo. Poi da lì a poco c'è stata la famosa settimana a Lüdenscheid. Penso che mi rimarranno per sempre impressi quei 5 giorni, in cui ho condiviso ogni cosa, ogni momento di vita tedesca con il mio Austauschpartner tedesco. Forse mi ha colpito così tanto perché lo vedo come una sorta di rito di iniziazione per quanto riguarda questo intero anno in Germania. Non me lo so spiegare e l'unica cosa che so per certo è che voglio tornarci un giorno, dato che ho ancora in mente la delusione quando scoprii che la mia méta sarebbe stata dall'altra parte della Germania. Voglio farlo per sentirmi a posto con me stesso. Sono il primo a rendersi conto di quanto questo possa addirittura suonare ridicolo, ma è una cosa che sento dentro di me, come se avessi un vuoto che devo colmare prima o poi.

E piano piano i giorni scorrevano, molto più velocemente di quanto io mi aspettassi, ad essere sincero, e da quel febbraio siamo arrivati a giugno, che sembrava tanto lontano e distante. Non penso che possiate nemmeno lontanamente immaginare quanto io fossi triste l'ultimo giorno di scuola. L'ultima volta che avrei rivisto i miei compagni in 'ambito scolastico'. Mi ricordo di aver fatto pure scendere una lacrima, addirittura. Ed è stata una cosa straordinaria anche per me, data la mia fama di 'cinico' ed 'insensibile'. E' stata davvero una sensazione terribile. Non volevo salutarli, non volevo nemmeno lasciare quelle persone con le quali avevo sempre litigato. Per fortuna abbiamo organizzato una pizzata di classe tutti insieme e ci siamo salutati in maniera decente. Ho ancora la lettera di saluto che mi hanno scritto.

Da quel momento è iniziata quella che sarebbe dovuta essere (almeno sulla carta) l'estate più lunga della mia vita. Fortunatamente non è stato così, altrimenti mi sarei potuto benissimo suicidare a causa dell'interminabile attesa. La parte peggiore sono state le tre settimane in Grecia, che mi sono parse eterne, ma per questioni che riguardavano la compagnia, che sinceramente non mi ha mai fatto impazzire. Ed è qui che i giorni hanno incominciato a farsi sempre più lunghi e sembrava che quel maledetto 6 settembre non dovesse arrivare mai più.

Ma alla fine arrivò. Lento come la morte, ma arrivò ed io quel giorno ero più che agitato ed iperattivo (cosa che mi accade quando sono agitato). Mi ricordo quasi ogni singolo momento di stress causato ai miei genitori e a mia sorella, dato che ero preso dall'ansia per ogni minima situazione. Rimembro ancora come se fosse ieri il momento in cui salutai i miei genitori. Nessuno di noi pianse e questo era molto strano dato che mia madre pianse quasi ogni notte la settimana prima che io partissi.

E così, senza rendermene conto, ero da solo. Solo con altri ventisette ragazzi che sarebbero partiti insieme a me verso la Germania. Lì per lì poi non avrei mai immaginato che con alcuni di loro avrei stretto un'amicizia tale da rivelarsi ogni minimo segreto, ogni più piccola e stupida cosa. Mi rendo conto di essere grato ad AFS anche per avermi fatto conoscere queste persone...


14.12.2012
Rileggendo quello che ho scritto ieri mi sono accorto di avere saltato alcuni momenti del mio pre-partenza: mi sono dimenticato di quando ho salutato le mie tre migliori amiche, che in questo momento mi mancano davvero tanto, e di tutte le cose che ho fatto con loro durante quest'estate: pic-nic fantastici ed improvvisati, uscite a Gardaland nonostante alcune perplessità qiguardanti il numero dei partecipanti ecc. E poi beh... ho dimenticato di descrivere l'addio che ho dato agli amici che conosco da una vita, che ho sempre frequentato dall'asilo, nonostante alcuni allontanamenti che ci sono stati con il passare degli anni. E anche di quell'amico che conosci dalla nascita e che vedi solo poche volta all'anno a causa della grande distanza che c'è tra di voi.
Sinceramente non ho voglia di raccontare ora questi momenti, ma voglio almeno citarli dato che sono quelli che mi hanno fatto più soffrire lasciando l'Italia (insieme a quando ho salutato i miei nonni, dato che in quel momento mi stava venendo sul serio da piangere).

Tornando a dove avevo lasciato il mio 'racconto' arriviamo all'inizio della mia permanenza tedesco. I primi tempi è stato un inferno, non lo nego. Non ho detto nulla a nessuno, per non creare delle inutili preoccupazioni, ma dentro di me mi sentivo davvero morire ogni giorno che passava, fino a raggiungere il culmine durante la settimana del mio compleanno, in cui avevo dei ripetuti attacchi d'ansia giornalieri. E' stato davvero un periodo difficile e pensavo che non mi sarebbe mai passato, che avrei passato tutti i miei dieci mesi a fare l'emarginato sociale. L'unica cosa che mi salvava era la mia famiglia ospitante, che per quanto io non la veda ancora come una vera famiglia per me. Nonostante siano le persone più gentili di questo mondo, che riescono a farmi sentire davvero bene, non mi sento parte integrante del loro nucleo famigliare, bensì come un ospite 'a lungo tempo', che dà una mano e condivide la vita familiare. Non mi sento un Dinter, per intenderci. Comunque è grazie a loro se per almeno il primo mese e mezzo non mi sono lasciato sopraffarre dalla voglia di ritornare in Italia.

Poi è accaduto il miracolo: ho deciso di conoscere nuove persone, dato che i ragazzi con cui stavo non mi piacevano per nulla e mi facevano sentire assolutamente inutile ed inesistente. Mi sono fatto forza e sono andato da altra gente che mi considerava già, nonostante non passassi mai il mio tempo con loro. Se non fosse stato per Tina che una volta mi scrisse su Facebook:'Io e i miei amici pensiamo che tu sia >>cool<<', penso che non mi sarei mai fatto coraggio per cambiare. E ho paura a sapere come starei ora se non non mi fossi mai fatto forza...
E ora sto portando avanti i rapporti con queste persone con cui mi sento davvero a mio agio e me stesso e non più un semplice estraneo che parla maldestramente la loro lingua.

Ho terminato con il ripercorrere più o meno gli eventi salienti di questo 2012. Mi rendo conto solo ora di essermi incentrato quasi esclusivamente sull'anno all'estero, ma era inevitabile come cosa. E' stato questo il fatto che ha reso questo 2012 così diverso e particolare, così bello ed emozionante. Penso che sia stato una degli anni migliori che io abbia mai vissuto. E' stato un sali e scendi di diverse emozioni, sensazioni, esperienze ed altre mille cose. Ed inoltre posso considerarlo come l'inizio della mia evoluzione in 'adulto', perché è impossibile che un'esperienza come quella che ho iniziato e che sto vivendo non ti renda un minimo più responsabile e maturo e non ti aiuti ad affrontare le difficoltà da solo.

Non saprei davvero come concludere questa mia 'descrizione' dell'anno che sta per finire, davvero, dato che non sono mai stato bravo con gli inizi, né tantomento con le conclusioni.
Credo che scriverò un semplicessimo, ma pieno di emozione, 'Grazie mille per quest'anno magnifico a tutti coloro che l'hanno reso tale. Ich wünsche euch allen ein gutes neues Jahr'.

Tiziano"

Questa è la riflessione che ho scritto sul mio diario personale (iniziato da poco) che ho deciso di condividere con il mio blog. Mi rendo conto di quanto possa sembrare strano, dato che nel mio "intimo" (no, no c'è Chilly xD) utilizzo dei vocaboli che risalgono al secolo scorso xD mi fa sentire più.... intelettuale u.u
Comunque lo pubblico ora perché non penso pubblicherò altri post prima della fine dell'anno :)
Comunque auguro a tutti voi e alle vostre famiglie ed un felicissimo anno nuovo :D

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